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TENNO
(sovrano celeste). Titolo ufficiale dell'imperatore
del Giappone. Quella giapponese è la dinastia ereditaria più
antica del mondo; trasmessa per via maschile, ma a volte anche femminile,
essa arrivò, con Akihito, salito al trono nel 1989, al suo 125°
rappresentante. Instauratasi verso il V secolo d.C., nella regione dello
Yamato, come clan dominante di uno stato tribale autoctono o, secondo
un'altra tesi, da una dinastia conquistatrice di origine coreana, le sue
sorti sono sempre state legate a quelle della nazione giapponese. Nel
VII secolo fu introdotto l'uso cinese di scandire le "ere" storiche in
base ai periodi di regno dei singoli imperatori. Le cronache giapponesi
più antiche (Kojichi 712 d.C., Nihon Shoki 720 d.C.) attribuiscono
l'instaurazione della dinastia e la conquista dell'arcipelago al mitico
imperatore Jinmu, discendente della dea del sole Amaterasu. Una caratteristica
fondamentale dell'istituzione imperiale giapponese è data dal fatto
che, sebbene il tenno sia sempre stato formalmente a capo dello stato
giapponese, la natura rituale e sacrale del suo potere, di origine sciamanica,
come capo supremo della religione indigena, lo Shinto (shintoismo), fece
sì che i poteri effettivi di governo venissero esercitati in suo
nome da altri. La manifestazione di tale tendenza si ebbe fin dall'epoca
Heian (794-1185), allorché il potere effettivo fu esercitato dalla
famiglia dei Fujiwara, per raggiungere la sua massima espressione nel
feudalesimo giapponese (1185-1867), quando, nonostante il tentativo di
restaurazione dell'imperatore Go Daigo (1333-1335), l'istituzione imperiale,
relegata a Kyoto, venne ridotta a semplice strumento di legittimazione
del sistema di potere dello shogunato. Con la restaurazione Meiji del
1868, il tenno venne formalmente ripristinato nella sua posizione di capo
supremo dello stato, depositario dei poteri sovrani. In realtà,
sotto i regni di Mutsuhito (Meiji, 1867-1912), Yoshihito (Taisho, 1912-1926)
e Hirohito (Showa, 19261989), il governo effettivo fu esercitato in nome
dell'imperatore da ministri, alti burocrati e capi militari. Solo in rari
casi si ebbe l'intervento diretto del tenno, come per esempio nel 1945,
quando Hirohito accettò le condizioni della resa, per porre fine
alla guerra del Pacifico. Dal dopoguerra, dopo aver sconfessato pubblicamente
la sua natura divina (1946), con la costituzione democratica del 1947,
il tenno, privato di prerogative politiche, rappresentò solo il
"simbolo dello stato e dell'unità della nazione giapponese", svolgente
funzioni puramente formali e cerimoniali.
A. Valota
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